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Piano di controllo del colombaccio – Regione Emilia Romagna

Piano di controllo del colombaccio – Regione Emilia Romagna

COMUNICATO ENALCACCIA

24 febbraio 2025 – Si è preso atto della polemica suscitata dalla delibera della Giunta Emilia-Romagna n. 2154 dell’11 novembre 2024, con la quale è stato approvato il Piano di controllo quinquennale del colombaccio, in virtù del quale tale volatile è stato inserito tra le specie problematiche come piccione e cornacchia, al fine di limitare, secondo gli intendimenti degli organi regionali, i danni alle produzioni agricole.

Nel ricordare che la nostra Associazione ritiene di commentare decisioni regionali per una loro utile diffusione, preferibilmente se supportate da studi e/o da recenti dati scientifici, si osserva che i nostri cacciatori esercitano l’attività venatoria sempre attenta ed equilibrata, nel rispetto della natura, dell’ambiente e della ruralità, mentre il suddetto Piano di controllo appare prevedere l’abbattimento di un elevato numero di esemplari, anche durante il periodo della nidificazione e dell’allevamento della prole, andando ad impoverire così, a lungo andare, un’importante risorsa faunistica.

In realtà, il colombaccio è un uccello migratore, la cui presenza è numericamente rilevante solo in alcuni periodi dell’anno; con la conseguenza che prevedere un consistente abbattimento, come quello previsto dal Piano di controllo approvato dalla Regione Emilia-Romagna, potrebbe avere risvolti negativi sull’intera popolazione di colombacci, presente anche in altre aree.

Per tali ragioni l’Enalcaccia riterrebbe più confacente includere il colombaccio tra le specie cacciabili in pre-apertura, sia mediante appostamento fisso che in forma vagante, permettendone anche il prelievo per cinque giorni a settimana, posticipandone la chiusura al 31 gennaio (anche alla luce dell’ultimo aggiornamento dei key concepts per la migratoria) e derogando al numero massimo di capi prelevabili.

A cui, soprattutto durante i periodi di maggiore criticità, ovvero quello della semina e del germogliare dei cereali, potrebbe aggiungersi l’uso di dissuasori cromatici, posto che il colombaccio è una specie molto più evasiva e timorosa ed in grado di distinguere i colori, contrariamente ad altri volatili.

L’Enalcaccia formula le sue ponderate considerazioni in un quadro di più vasta valenza territoriale, non escludendo che la Regione Emilia-Romagna recepisca tali osservazioni, così che si possa arrivare ad una gestione faunistica – ambientale integrata e scevra da ingiusti, inaccettabili pregiudizi sulla caccia e i cacciatori!

Lamberto CARDIA
Presidente Nazionale ENALCACCIA

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