La Fossa Olimpica spiegata da Erminio Frasca
La Fossa Olimpica è la specialità del Tiro a Volo più frequentemente praticata. I tiratori si posizionano in una pedana che è posta parallelamente a quindici metri dietro la “Fossa” in cui si trovano le macchine lanciapiattelli, scorrendo su cinque pedane diverse. Il piattello viene lanciato automaticamente appena arriva l'ordine del tiratore, che attende con il fucile imbracciato e caricato con due colpi.Ad ognuna delle cinque pedane corrispondono tre macchine lanciapiattelli ,per un totale di quindici. Un sistema computerizzato stabilisce la successione dei lanci in modo randomico. Questo elemento rappresenta la difficoltà per il tiratore che, pur conoscendo il tempo di uscita del piattello, deve intercettarne la direzione che può variare, sul piano orizzontale, di 90° e la sua altezza da un metro e mezzo fino ai tre metri e mezzo.
Erminio Frasca
Nato a Priverno il 05/06/1983
Nel suo copioso curriculum sportivo annoveriamo la partecipazione a Bejiing 2008
Lo Skeet spiegato da Andrea Filippetti
Lo Skeet, la specialità più recente fra quelle olimpiche, ha origine da quella chiamata "Around the clock", di provenienza americana, in cui il tiratore sparava al bersaglio dalle dodici posizioni corrispondenti alle ore sul quadrante di un orologio. Oggi il percorso si è modificato; si spara, infatti, da otto pedane, situate lungo un semicerchio dal raggio di 19,20 metri. Alle estremità del semi cerchio sono collocate, in due cabine, le macchine lanciapiattelli, una alta a sinistra, detta Pull, ed una in basso a destra, detta Mark. Il tiratore aspetta l'uscita del piattello con l'arma non ancora imbracciata, in posizione di attesa, ed ha a disposizione un solo colpo per ogni piattello (due in totale). In questo caso il tiratore conosce altezza e direzione dei piattelli, che vengono lanciati dalle macchine sempre nello stesso modo; l'elemento di difficoltà è rappresentato dalla diversa posizione del tiratore rispetto alle macchine lanciapiattelli e dal tempo del lancio, che può variare da zero a tre secondi dalla chiamata del tiratore.
Andrea Filippetti
Nato a Roma il 18/09/1976
In forze presso il Gruppo Sportivo delle Fiamme ORO e Atleta della Nazionale Italiana Skeet.
Il Double Trap spiegato da Pierluigi Pescosolido
Ultima nata nella famiglia del piattello, questa specialità prevede che i tiratori, alternandosi su cinque pedane, intercettino due piattelli lanciati simultaneamente con traiettoria fissa.Il tiratore attende in posizione non predeterminata con due colpi in canna che devono essere usati per colpire i due piattelli. Anche in questo tipo di specialità il piattello si allontana dal tiratore che conosce, per ogni pedana di tiro, quale sarà la coppia di piattelli e la loro traiettoria. Le macchine lanciapiattelli sono tre per ogni campo, ed i loro abbinamenti di lancio sono predeterminati (1-2 oppure 1-3 oppure 2-3) a seconda del programma scelto. I lanci vengono prestabiliti in un raggio di trenta gradi sul piano orizzontale; la loro altezza è di tre metri a tre metri e mezzo infine il tempo del lancio può variare da zero a un secondi dalla chiamata del tiratore.
Pierluigi Pescosolido
Nato a Roma il 13/03/1966
Commissario Tecnico delle Fiamme Oro. Allenatore di 3 degli otto atleti che hanno rappresentato l’Italia a Bejiing 2008 ( Erminio Frasca - Fossa Olimpica, Daniele Di Spigno - Double Trap e la Medaglia D’Argento Francesco D’Aniello - Double Trap)