Associazioni Caccia
 
 
Comunicato stampa su ritiro emendamento modifica 157 - (21/12/2017)


PRETENDERE UNA LEGGE SULLA GESTIONE FAUNISTICA BASATA SUI FATTI E
DEGNA DI UN PAESE EUROPEO NON È CACCIA SELVAGGIA

Con le elezioni 2018 in Italia tornano a parlare i Verdi. La cosa che più tristemente ci rammarica è che i partiti diano ascolto a voci che i cittadini hanno più volte bocciato in passato, relegandoli in percentuali dello “0,..” perché mai hanno creduto a partiti monotematici, basati solo sull’ideologia, la creazione di problematiche inesistenti e la falsificazione della realtà. Anche in questa occasione, spingendo per il ritiro di un emendamento di riforma alla legge sulla caccia 157/92, di fronte a una esigenza di pubblica sicurezza e del mondo agricolo in difficoltà per un sempre più evidente squilibrio faunistico e di fronte alla necessità di un aggiornamento della normativa per meglio contrastare il fenomeno del proliferare di specie dannose, i Verdi gioiscono dell’incapacità del Governo di affrontare il problema.

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Comunicato Stampa - (21/12/2017) | Visualizza

Testo emendamento proposto - (21/12/2017) | Visualizza

Associazioni Caccia
 
 
Il mondo venatorio scrive alla politica - (20/12/2017)


Dando seguito a quanto annunciato nel comunicato del 6 dicembre, le Associazioni venatorie riconosciute ANLC, ANUUMigratoristi, Arci Caccia, Enalcaccia, Federcaccia, Italcaccia e il CNCN si sono rivolte nei giorni scorsi ai leader dei principali partiti politici per tornare a denunciare i contenuti faziosi e diffamatori della trasmissione “Indovina chi viene dopo cena” andata in onda su Rai Tre il 4 dicembre, tutta tesa a colpire la caccia, che è invece un’attività indispensabile per la gestione della fauna selvatica e la tutela delle colture agricole, oggi e per il futuro.

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Lettera dei Presidenti delle Associazioni Venatorie riconosciute - (20/12/2017) | Visualizza

EnalPesca Nazionale Regione Marche

Campionato Provinciale ENALPESCA Trota LAGO 2017 - (15/12/2017)
Sezione di Ancona



Articolo e Classifiche Campionato Provinciale | Visualizza


Regione Marche
EnalCaccia-Nazionale Regione Lombardia


RIMOSSO UN PRESUNTO DIVIETO DI CACCIARE - (12/12/2017)




Riceviamo dalla Sezione Provinciale Enalcaccia di Cremona e pubblichiamo:


La Sezione Provinciale di CREMONA ha dato notizia dell’esito positivo di una vicenda che ha interessato un socio-cacciatore della Provincia. Ecco i fatti: il socio-cacciatore era stato sanzionato dalla Polizia Provinciale per aver esercitato la caccia a distanza inferiore di 50 metri dalla strada “argine del fiume Po asfaltato”, in violazione dell’art. 43, comma 1, lett. e) della L.R. n. 26/1993. In primo grado il Tribunale di CREMONA aveva confermato la sanzione motivando che il tratto di strada asfaltata sulla sommità dell’argine maestro è una strada “aperta alla circolazione, essendo notoriamente percorsa da pedoni e biciclette”.

I legali dell’ENALCACCIA hanno contestato il giudizio proponendo appello e in effetti la prima Sezione civile della Corte di Appello di BRESCIA ha annullato la sanzione perché l’argine in questione non è né “una strada carrabile” né “una strada aperta alla circolazione solo perché percorsa da pedoni e ciclisti”, nonostante il divieto di accesso e le sbarre apposte sulla stessa, che consentono l’accesso ai soli veicoli autorizzati dell’A.I.PO. (Agenzia Interregionale per il fiume PO).

Un sentito ringraziamento va ai Dirigenti provinciali di ENALCACCIA che con tenacia si sono adoperati per ottenere un risultato importante, che interessa tutte le Provincie rivierasche del fiume PO, oltre agli Avvocati che hanno patrocinato la causa.

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“Indovina chi viene dopo cena”
SECCA RISPOSTA DI FENAVERI E CNCN - (06/12/2017)


   In merito alla trasmissione “Indovina chi viene dopo cena” andata in onda lunedì 4 dicembre su Rai 3 e dedicata al tema lupo, gestione ambientale e caccia, FENAVERI – Federazione delle Associazioni Venatorie Riconosciute (Federazione Italiana della Caccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi) e CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura, sottolineano negativamente l’approccio assolutamente partigiano utilizzato dal programma, che ha dato vita a una trasmissione ricca di inesattezze tecniche – quando non vere e proprie falsità - sostenute con argomentazioni prive di riscontri oggettivi e fortemente tendenziosi volti neppure velatamente ad attaccare ancora una volta il mondo venatorio e i suoi praticanti con il paravento del “fare informazione”.

   Per questi motivi FENAVERI e CNCN si rivolgerà con i mezzi e nei modi ritenuti più idonei, alla direzione Rai, alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e all’Ordine Nazionale dei giornalisti, oltre a valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione...