AUDIZIONE IN XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA(21/04/2017)
Mercoledì 12 aprile 2017, presso la XIII Commissione (Agricoltura) della Camera dei deputati, si è svolto un ciclo di audizioni sul nuovo testo unificato adottato come testo base nella seduta del 4 aprile 2017, delle proposte di Legge C.338, C.339, C. 521 e C.1124 recanti interventi per il settore ittico che hanno visto la presenza dei rappresentanti nazionali dell’Enalpesca, dell’Arci Pesca e della FIPSAS.
Il testo in questione si occupa in gran parte della pesca professionale, relegando quella sportiva ai soli articoli 12 e 13, con l’unico scopo di subordinare quest’ultima al pagamento di un contributo annuale, compreso tra un minimo di 10 ed un massimo di 100 euro, commisurandolo alla diversa tipologia di pesca sportiva praticata, e alle dimensioni, dell’eventuale imbarcazione utilizzata.
Il mio intervento in qualità di coordinatore della delegazione nazionale è stato caratterizzato, nello spirito dell’Associazione che rappresento, da un atteggiamento di critica costruttiva, e al tempo stesso, di collaborazione volendo riconoscere alla Commissione l’impegno democratico nella volontà di ascoltare il punto di vista delle associazioni dei pescatori sportivi.
Dopo ampia discussione con gli altri delegati nazionali mi sono seduto al tavolo delle audizioni con onestà intellettuale, lungi dal voler cavalcare un dissenso preconcetto e corporativo nei confronti del testo e deciso ad offrire la collaborazione dell’Enalpesca.
Come avevo avuto modo di rilevare in una precedente audizione che aveva per oggetto la prima stesura del testo in questione, ritengo che il pagamento di un contributo da parte del pescatore amatoriale/sportivo/ricreativo per l’attività alieutica dalla costa, potrebbe creare una serie di problemi economici a tutte quelle attività che vendono, anche, articoli per la pesca sportiva e alle quali si rivolgono i pescatori occasionali, la maggior parte, che dedicano alla pesca sportiva in mare un breve periodo della stagione estiva. L’introduzione di questo contributo potrebbe avere quindi degli effetti deleteri sull’economia delle tante, già provate, attività stagionali.
Ho ritenuto opportuno segnalare alla Commissione questo aspetto, non marginale, della questione, aggravato dal fatto che la norma prevede, oltre al versamento del contributo, l’iscrizione ad un elenco dei pescatori sportivi in mare, previa comunicazione, al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Sono quindi evidenti le difficoltà che si porrebbero di fronte al pescatore occasionale che nelle maggior parte dei casi finirebbe per rinunciare.