Pubblichiamo di seguito la decisione del Consiglio dei Ministri con la quale da oggi è vietata la caccia a: Tordo bottaccio, Cesena e Beccaccia in tutto il territorio nazionale.
La decisione, invero autoritaria, è stata presa senza una previa consultazione con le parti sociali interessate e cede alla pressione degli ambientalisti che sistematicamente utilizzano ogni mezzo per combattere la caccia. L’autoritarismo deriva dall’utilizzo dell’art. 8 della Legge n. 131/2003 (potere sostitutivo) che nel caso di specie andava diversamente valutato, tenuto conto che i calendari venatori vengono emanati in ossequio alla normativa prevista dalla Legge 157/92 e tenuto altresì conto “delle competenze in materia di caccia”.
BLOCCO ALLA CACCIA DI ALCUNE SPECIE DI UCCELLI SELVATICI - (20/01/2015)
Da oggi non sarà più possibile cacciare il tordo bottaccio, la cesena e la beccaccia in tutto il territorio nazionale. La Commissione europea ha infatti contestato la violazione della direttiva 2009/147/CE in materia di conservazione degli uccelli selvatici, che vieta la caccia nei periodi di nidificazione e riproduzione. Tenuto conto che già nella seconda decade di gennaio è in corso la cosiddetta “migrazione pre-nuziale” che precede la nidificazione e considerato che in numerose regioni italiane risulta a tutt’oggi possibile cacciare queste specie migratrici fino al 31 gennaio, il Ministero dell’ambiente ha già da tempo sollecitato le regioni ad adeguarsi i tempi richiesti dall’Unione europea ma non tutte le regioni hanno dato seguito al sollecito. Per questo motivo , su proposta del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’esercizio del potere sostitutivo previsto dall’articolo 8, comma 4, della legge 5 giugno 2003, n. 131, nei confronti delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche, disponendo la modifica del calendario venatorio e la chiusura della caccia per le specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia a partire dal 20 gennaio 2015.