PROV. FORLI'-CESENA: RICHIAMI VIVI NELL'ATTIVITA' VENATORIA - (16/01/2014)
(AGENPARL) - Forlì-Cesena, 16 gen - In risposta ad alcuni articoli pubblicati ieri ed oggi sulla stampa locale che riportano notizie inesatte, già rettificate due giorni fa dall'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni, si precisa ulteriormente quanto segue:
In merito a quanto comunicato dalla consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo, relativamente all'attività di cattura e cessione di volatili utilizzati come richiamo nell'esercizio venatorio, la Provincia di Forlì-Cesena ritiene doveroso precisare che le spese di gestione di queste strutture sono interamente a carico dei cacciatori e dunque non vengono assolutamente finanziate con risorse proprie della Provincia.
Infatti quest'Amministrazione, con apposite direttive, ha stabilito la somma che il cacciatore è tenuto a corrispondere alla Provincia all'atto dell'acquisizione del richiamo.
Tali introiti derivanti dalle cessioni che versano i cacciatori costituiscono l'unico corrispettivo che la Provincia riconosce annualmente agli operatori autorizzati. Sostanzialmente, quindi, la Provincia opera solo come un soggetto intermediario obbligato per legge a gestire tale flusso di denaro per poter effettuare i dovuti controlli.
Inoltre, l'attività è controllata e avviene nel rispetto di scrupolosi adempimenti quali l'inanellamento degli esemplari catturati e la registrazione degli stessi in appositi registri di carico/scarico forniti dalla Provincia.
Come avvenuto altre volte in passato, c'è chi su questi temi sistematicamente tende a diffondere informazioni che non trovano riscontro nella realtà al solo scopo di generare scalpore.