La caccia, infatti, tende sempre più a configurarsi anche come un'opportunità di lavoro per l'imprenditore agricolo, generando un ritorno di interesse per la campagna come stile di vita e cultura dell'alimentazione e dell'ambiente. Dall'incontro e dal dialogo tra agricoltori e cacciatori, infatti, potrebbe discendere la messa in campo di alcune condizioni per lo sviluppo del sistema insediativo e dei servizi, in grado di valorizzare il patrimonio delle tradizioni delle comunità rurali, oltre a proporre un modello coerente con la vocazione produttiva di piccole imprese agricole, preservando alcuni mestieri e attitudini professionali. Sarebbe dunque auspicabile che Associazioni venatorie, Ambiti territoriali di caccia e mondo agricolo dessero il via ad una ampia sottoscrizione di accordi per il coinvolgimento degli agricoltori nella gestione del territorio.
Sostenere i rapporti positivi tra agricoltura, ambiente e caccia può, infatti, essere la base di un nuovo patto con la società, per opporsi alla compromissione del territorio agro-silvo-pastorale e, nel contempo, rilegittimare l’attività venatoria.