Sicilia, caccia al via dal 15 settembre: ecco il nuovo calendario venatorio - (27/08/2013)
Il nuovo calendario venatorio che vede la luce per correggere quello precedentemente annullato da una sentenza del Tar di Palermo che si era espresso sul calendario dell’anno precedente ma con una serie di prescrizioni che avrebbero avuto ricaduta sul successivo.
Alla luce proprio della sentenza del T.A.R che aveva dichiarato illegittimo il calendario venatorio 2012-2013, il calendario 2013-2014 è stato riscritto tenendo conto delle prescrizioni previste dal Piano Regionale Faunistico Venatorio 2013/2018 e del parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Fra le novità c’è la nuova regolamentazione della caccia nelle aree protette e speciali destinate alla conservazione della biodiversità, denominate Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Zone Speciali di Conservazione (ZSC) che hanno l’obiettivo di garantire il mantenimento ed il ripristino di habitat e conservazione di specie particolarmente minacciate attraverso specifiche misure di conservazione.
Il decreto prevede che i cacciatori residenti in Sicilia esercitino l’attività venatoria per un numero complessivo massimo di tre giornate settimanali a scelta, esclusi i giorni di martedì e venerdì, nei quali l’esercizio dell’attività è vietato, da un ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. Destinato a creare polemiche, invece, è l’ampliamento della mobilità venatoria. Con le nuove regole un cacciatore potrà muoversi non più fra due ma avranno accesso a quattro ambiti territoriali inseguendo le così dette prede migratorie.
Prevista anche una pre apertura dal 1° al 14 settembre 2013 per il coniglio selvatico, all’interno della quale sono state poi individuate tre specifiche giornate da destinare alla tortora e 4 al colombaccio.
L’ apertura generale della stagione venatoria è stata invece fissata dal 15 settembre 2013 al 30 gennaio 2014, anch’essa distinta in specifici periodi da destinare alle diverse specie.
“Con questo provvedimento si conclude una lunga e tormentata stagione conflittuale tra mondo venatorio e ambientalista – afferma Dario Cartabellotta – nell’ambito della quale l’Amministrazione è stata costretta a mettere in atto le sentenze emesse dagli organi giurisdizionali. Abbiamo così coniugato le esigenze prioritarie di tutela del patrimonio faunistico – prosegue Cartabellotta – con le aspettative del mondo venatorio considerando che l’attività venatoria ha riflessi positivi sull’economia dei territori rurali”.