Riceviamo la nota che segue, con preghiera di pubblicazione, dal nostro dirigente e amico Giacomo Cretti. Il tono squisitamente giornalistico dello scritto potrà da ciascun lettore essere interpretato più o meno da “cacciatore” o da “filosofo”. Noi ci limitiamo a dire “maxima debetur viro reverentia”, cioè ci inchiniamo alla richiesta (di pubblicazione) dell’illustre personaggio!
Quanto al contenuto dell’articolo, peraltro già apparso come Editoriale sul numero “Sentieri di Caccia” del mese di marzo, esprimiamo il seguente avviso: “nautrae suae quinque semina sequitur”, vale a dire che ciascuno ha un proprio modo di pensare.
Tarullo – Presidenza Nazionale
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Libertà di pensiero - (06/03/2014)
“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”. Voltaire
Insieme a tanti uomini di buona volontà ho fatto di questa frase la mia regola di vita, a volte soffrendo, perché le idee dell’altro mi sembravano sbagliate. Mi sono applicato alla regola della ragione degli altri, e sono cresciuto all’ombra della libertà di pensiero, pensando che nella diversità c’è ricchezza.
Ma al tempo stesso ho lottato contro gli abusi e la prepotenza, contro la prevaricazione e la dittatura di pensiero e non per questo mi sento migliore.
La caccia mi ha insegnato le regole della natura della quale tutti siamo figli. Ho imparato ad amarla, rispettarla e qualche volta senza presunzione aiutarla, con la selezione.
Queste regole di vita le condivido con tanti amici cacciatori, uomini veri cresciuti nella complessa semplicità del ritmo delle stagioni. Gente a volte sanguigna, mai prepotente e spesso infantile.
Certamente tra noi c’è qualche mela marcia, che tutti ci affrettiamo a riportare all’ordine o nella peggiore delle ipotesi ad isolare.