EnalCaccia-Nazionale

Circ. n. 13 del 27 giugno 2013 Esito elezioni Assemblea Nazionale - (27/06/2013)


Circ. n. 13 del 27 giugno 2013 Esito elezioni Assemblea Nazionale - (27/06/2013) | Visualizza

EnalCaccia-Nazionale
 
 
Sulla aggregazione di tutte le Associazioni Venatorie riconosciute non calza la favola de “il lupo e l’agnello” - (28/06/2013)

 
Per rendere sempre più forte e rappresentativo il mondo della caccia di fronte alle Autorità politiche e amministrative tutti concordiamo nella aggregazione di tutte le Associazioni Venatorie riconosciute. Ma sul modo di giungere a tale aggregazione sembra non vi sia unanimità di  consensi.

Sono affiorate su un  “blog” frasi ingiuriose o comunque scalmanate contro la dirigenza dell’Enalcaccia che mirerebbe ad una “smania di potere” e ad un “attaccamento alla poltrona” che la indurrebbero a mantenere disgregato l’attuale plurimo associazionismo venatorio.

Chi ha qualche reminiscenza scolastica, ricorderà la celebre favola di Fedro “il lupo e l’agnello”: un lupo, volendosi divorare un agnello, visto alla fonte per abbeverarsi, adduceva pretesti inesistenti per fingere di agire bene.  Così gli disse:  “perché inquini l’acqua che io sto bevendo?” Rispose l’agnello:  “per la verità tu ti trovi sopra di me, quindi l’acqua giunge a me dopo che è passata dalle tue labbra”. Ed il lupo: “ah, è così? Ma dieci giorni fa eri tu che mi inquinavi l’acqua!” Risposta dell’agnello: “Invero non potevo essere io, perché dieci giorni fa non ero ancora nato”. Infuriato il lupo concluse: “Ebbene sarà stato tuo padre” e così dicendo lo inghiottì.  Ma l’Enalcaccia non è un agnellino e non si lascia inghiottire. E’ allora il caso di chiarire la sua posizione rispetto alla propaganda di chi la vuole far apparire  scissionista. 

Basterà al riguardo leggere con un pizzico di attenzione quanto il nostro Presidente Nazionale ha scritto nella rubrica “il punto” dell’ultimo numero di Caccia e Natura distribuito prima della recente Assemblea Nazionale di Tivoli.
EnalCaccia-Nazionale Regione Abruzzo

Abruzzo. 5° Festa Regionale Enalcaccia - (26/06/2013)



Manifesto 5° Festa Regionale Enalcaccia - (26/06/2013) | Visualizza

Convegno 5° Festa Regionale Enalcaccia - (26/06/2013) | Visualizza

EnalCaccia-Nazionale Regione Toscana
 
Inaugurazione area addestramento cani "la Villa" - (17/06/2013)

Alle pendici del Pratomagno, lungo l’originale tracciato dell’antica consolare romana Cassia Vetus, nei pressi di San Giustino Valdarno, nasce l’Area Addestramento Cani da Ferma e da Cerca Enalcaccia “la Villa”.

In uno scenario primaverile movimentato da un dolce maestrale, sventola la bandiera Enalcaccia, congiuntamente al  tricolore, in occasione dell’inaugurazione della nuova area addestramento cani valdarnese.

Presenti al taglio del nastro, sabato 11 maggio,  i vertici dell’ Enalcaccia aretina, con il Presidente Provinciale Iacopo Piantini e il Vice Presidente Tommaso Romualdi , e, in rappresentanza dell’amministrazione locale, l’Assessore del Comune di Loro Ciuffenna Dott.  Angiolo Favilli, accomunato anch’egli dalla passione venatoria. Doveroso il saluto portato dal  Presidente Provinciale, al termine del  suo  intervento, a nome dell’ Assessore regionale Vincenzo  Ceccarelli, assente per altri impegni  istituzionali sovrapposti. 
Parco Nazionale Foreste Casentinesi_it.jpg Regione Toscana
Il Parco Nazionale del Casentino; la posizione di Enalcaccia: rivederne il regolamento e ridurne i  confini - (17/06/2013)

 
 
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi compie venti anni e, ad un ventennio dalla sua istituzione, l’ organo di  gestione ha ben pensato  di proporre ai  cittadini, alle associazioni di categoria ed alle amministrazioni  comunali interessati, una propria bozza di regolamento che, se approvata, vedrà aumentare abissalmente la distanza tra la popolazione residente e l’ area protetta, in un quadro generale di scetticismo diffuso ed imperante. 

Un parco nazionale che, sostiene Enalcaccia Arezzo, ha prodotto, nel  corso  degli  anni, l’ immobilizzazione di interi territori concepiti nei secoli come paesaggi rurali da sempre funzionali alle economie ed alle tradizioni locali: l’ eccessivo  aumento  delle specie ungulate, causa la spropositata dimensione dei  territori interdetti alla caccia, altro  non ha provocato  che un forte incentivo all’ abbandono  delle attività agroforestali sia all’ interno dell’ area protetta che nelle zone limitrofe, per i danni insostenibili che cinghiali, cervi, daini  e caprioli arrecano alle produzioni agricole; danni che vengono risarciti, per le aree esterne al parco, con il contributo  dei  cacciatori  iscritti agli  A.T.C.