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 "IL GABBIANO DELLA SISTINA" RISPONDE A FULCO PRATESI - (07/03/2014)
 
 
 
 
 
Una risposta alla lettera che Fulco Pratesi ha indirizzato a Papa Francesco dalle pagine dell'ultimo numero del periodo del WWF "PANDA", firmata con lo pseudonimo "Il gabbiano della Sistina"

Caro Fulco Pratesi,

Sono "Il gabbiano della Sistina" del quale ti sei appropriato dell'identità per scrivere a Papa Francesco. Ovviamente sono onorato che la mia figura su quel comignolo ti sia servita da spunto per scrivere al Papa, e non mi sono né offeso né arrabbiato per il fatto di esserti fatto passare per me con il Papa. Sai, come ti è noto, io non so scrivere, anche se almeno questa volta mi costringi a provarci (con l'aiuto di un prestanome).

Innanzi tutto ti volevo dire che se da una parte mi onora la simbologia che mi hai cucito addosso per essermi trovato su quel comignolo mentre Papa Francesco faceva il suo primo discorso ai fedeli radunati in Piazza S. Pietro, dall'altra quella simbologia non la sento per niente mia. Ti devo infatti dire che io, in verità, non stavo lassù perché incuriosito dalla presenza di un nuovo Papa a quella finestra dove ogni tanto vedo apparire quell'uomo con la veste bianca e immacolata come le mie piume. No! Io stavo lassù perché speravo di adocchiare qualche rimasuglio di cibo che quei tanti esseri umani che stazionavano sulla piazza avrebbero magari poi lasciato. E poi, anche perché da quella posizione è per me molto facile adocchiare qualche piccione da acchiappare prima che me li freghino le furbe cornacchie, che tanta concorrenza mi fanno quando si tratta di mangiare.

Come avrai saputo, quella figura in bianco alla quale tu hai scritto, e che ora apprendo essere stato, appunto, Papa Francesco, l'altro giorno, non ti nascondo, mi ha anche aiutato, perché proprio da quella sua finestra sono uscite due belle colombe bianche che subito ho cercato di afferrare, se non fosse arrivata prima una cornacchia a farmi concorrenza. Ma va bene così, una a lei ed una a me; anche lei aveva diritto di mangiare!
DANNI DA UNGULATI ALL'AGRICOLTURA DI PREGIO - (06/03/2014)

Il convegno dell'ATC Firenze 5 dedicato al tema della protezione delle produzioni agricole di pregio

"Orientare il calendario venatorio in funzione della tutela della produzione". E' questa la richiesta emersa nel corso del Convegno dell'ATC Firenze 5 dedicato al tema della protezione delle produzioni agricole di pregio.

San Casciano (Fi) 6 marzo 2014 - "La politica deve assumersi la responsabilità di orientare il calendario venatorio in funzione della tutela delle produzioni agricole, autorizzando quindi gli abbattimenti degli ungulati anche a settembre, cioè prima della vendemmia". E' questo il messaggio lanciato dal Presidente dell'Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5 Piero Certosi nel corso del convegno organizzato oggi a San Casciano dal titolo "Ambiente e colture di pregio: strategie gestionali di tutela".

Un messaggio rivolto ai rappresentanti delle istituzioni competenti in materia di Caccia presenti all'incontro, tra cui la Regione Toscana, rappresentata da Sabrina Nuti dell'Ufficio Caccia, e gli assessori provinciali Pietro Roselli (Agricoltura) e Renzo Crescioli (Caccia), oltre che ai rappresentanti delle Associazioni agricole, venatorie e ambientaliste. Inoltre gli Atti del Convegno saranno trasmessi alla Commissione agricoltura della Camera.

Il Problema dei danni da ungulati nel territorio gestito dall'ATC Firenze 5 (tutti i comuni della Provincia di Firenze a sud dell'Arno) ha infatti ormai raggiunto un carattere di vera emergenza. Un fenomeno in crescita: nelle ultime due stagioni venatorie la somma versata dall'ATC5 come rimborso agli agricoltori è stata di circa 300.000 euro l'anno, mentre solo pochi anni prima era di 150.000. Di pari passo sono aumentate anche le recinzioni elettrificate finanziate dall'ATC 5 e l'impegno in ricerca e sperimentazione finalizzata alla prevenzione.

"Negli ultimi anni - prosegue Certosi - sono cresciute sia le somme spese in prevenzione sia gli abbattimenti, tutti ovviamente autorizzati dall'Ispra. Nell'ultima stagione, nel territorio a caccia programmata e per controllo negli istituti a divieto di caccia, sono stati abbattuti circa 7000 capi, tra caprioli e cinghiali, specie responsabili di quasi il 90% dei danni ai vigneti. Un dato che non è più compatibili con il nostro territorio".
Regione Abruzzo
 
PROVINCIA DI TERAMO: CORSO PER CACCIATORI DI SELEZIONE - (06/03/2014)

La Provincia di TERAMO comunica che a partire dal 6 Marzo 2014 presso la Sala Polifunzionale in Via Comi, 11–Teramo, è iniziato un corso di formazione per cacciatori abilitati al prelievo selettivo delle specie Caprioli, Cinghiale, Daino, Muflone e Cervo.

L’organizzazione è a cura del Presidente della Sezione Provinciale di TERAMO Avv. Giuseppe OLIVIERI nonché dell’ARCICACCIA.
EnalCaccia-Nazionale
 
 
 
 
 
 
 
Riceviamo la nota che segue, con preghiera di pubblicazione, dal nostro dirigente e amico Giacomo Cretti. Il tono squisitamente giornalistico dello scritto potrà da ciascun lettore essere interpretato più o meno da “cacciatore” o da “filosofo”. Noi ci limitiamo a dire “maxima debetur viro reverentia”, cioè ci inchiniamo alla richiesta (di pubblicazione) dell’illustre personaggio!

Quanto al contenuto dell’articolo, peraltro già apparso come Editoriale sul numero “Sentieri di Caccia” del mese di marzo, esprimiamo il seguente avviso: “nautrae suae quinque semina sequitur”, vale a dire che ciascuno ha un proprio modo di pensare.

Tarullo – Presidenza Nazionale
 
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Libertà di pensiero - (06/03/2014)

“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”. Voltaire

Insieme a tanti uomini di buona volontà ho fatto di questa frase la mia regola di vita, a volte soffrendo, perché le idee dell’altro mi sembravano sbagliate. Mi sono applicato alla regola della ragione degli altri, e sono cresciuto all’ombra della libertà di pensiero, pensando che nella diversità c’è ricchezza.

Ma al tempo stesso ho lottato contro gli abusi e la prepotenza, contro la prevaricazione e la dittatura di pensiero e non per questo mi sento migliore. 

La caccia mi ha insegnato le regole della natura della quale tutti siamo figli. Ho imparato ad amarla, rispettarla e qualche volta senza presunzione aiutarla, con la selezione. 

Queste regole di vita le condivido con tanti amici cacciatori, uomini veri cresciuti nella complessa semplicità del ritmo delle stagioni. Gente a volte sanguigna, mai prepotente e spesso infantile. 

Certamente tra noi c’è qualche mela marcia, che tutti ci affrettiamo a riportare all’ordine o nella peggiore delle ipotesi ad isolare. 
ATC Firenze 5.it Regione Toscana
 
 
AMBIENTE E COLTURE DI PREGIO: STRATEGIE GESTIONALI DI TUTELA - (05/03/2014)

 
 
Un convegno Giovedì 6 Marzo ore 14.00 Auditorium Chianti Banca - San Casciano Val di Pesa Convegno su ambiente e colture di pregio.

I danni da ungulati rappresentano sul territorio dell'Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5 un'emergenza che non può più essere ignorata. Un fenomeno in crescita: nelle ultime due stagioni venatorie la somma versata dall'ATC 5 come rimborso agli agricoltori è stata di circa 300.000 euro l'anno, mentre solo pochi anni prima era di 150.000; è al contempo raddoppiato anche il numero di ungulati abbattuti. Tutto ciò avviene, per di più, in un contesto di rilevante valore agricolo e paesaggistico. In questo quadro si colloca il Convegno promosso dal Comitato di Gestione dell'ATC Firenze 5*. "I Costi in crescita esponenziale - commenta il Presidente dell'ATC Piero Certosi - chiamano tutti i soggetti coinvolti a individuare responsabilmente azioni e politiche condivise con le istituzioni.
 
Quando dico tutti i soggetti intendo qualsiasi gestore ai fini faunistico-venatori, sia pubblico che privato.

Il punto fermo è che la nostra agricoltura va tutelata: se tutti i soggetti sono coinvolti verso un obiettivo comune le soluzioni già esistono. Sono quelle proposte dalla ricerca scientifica in ambito faunistico, promossa dal nostro stesso ATC in collaborazione con l'Università di Firenze, che appunto presenteremo al Convegno, tra cui le interessanti soluzioni innovative basate sull'uso di repellenti".