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Le Associazioni Venatorie del Lazio. Chiusa la caccia ora la Regione apra la stagione della chiarezza. Di istituzioni silenti e impotenti non ne possiamo più. - (27/02/2014)
A stagione venatoria conclusa, sono stati resi noti i contenuti della sentenza del 12 dicembre 2013 del TAR del Lazio sul merito del calendario venatorio R. Lazio 2013-2014.
L'ordinanza di sospensiva ha avuto la portata di sentenza definitiva per la Regione Lazio. Il TAR ha rigettato il ricorso animal-distruttivo del nostro ambiente. La Regione, da subito, ha assunto la "sospensiva" senza esprimere la benché minima riflessione critica e così sono state "travolte" numerose "specie selvatiche". I legislatori hanno finito per attribuire al parere ISPRA valore normativo diretto, il tutto a danno degli agricoltori, dei cittadini e dei cacciatori.
Il colpo auto-inferto alla potestà decisoria della Regione è del tutto evidente, e pesanti sono le ombre e i dubbi che avvolgono l'avvio dei lavori 2014 che dovranno portare al prossimo calendario venatorio.
È ragionevole, sulla scorta di quanto è accaduto - o meglio di quanto non si è fatto - fare una riflessione profonda sul "sistema caccia" regionale, per individuare una strategia che ponga su basi più solide ogni decisione, per evitare manipolazioni strumentali ed ideologiche viziate da animalismo antiscientifico, che penalizza i "contribuenti" del "Lazio".
Per quanto ci riguarda abbiamo già da mesi sottoposto alla Regione l'esigenza improrogabile di esaminare talune questioni.