Brescia Oggi.it Regione Piemonte
 
 
 
Brescia: Richiami vivi, un futuro delicato - (07/02/2014)

Le modalità di applicazione degli anelli ai volatili impiegati come richiami vivi ma anche una riflessione sui ruoli e le competenze delle guardie zoofile. Sono questi i temi più caldi affrontati l'altro ieri dalla commissione a Palazzo Broletto.

Un dibattito che ha voluto smarcarsi dalla battaglia a colpi di carte bollate sulla questione dei roccoli cercando piuttosto di fare chiarezza sulla controversa materia offrendo ai cacciatori bresciani interpretazioni autentiche sulle regole di ingaggio. Particolarmente delicata la questione degli impianti di cattura di uccelli migratori destinati poi a diventare richiami vivi per i capannisti. Per non inciampare come avvenuto ripetutamente in passato nei ricorsi al Tar della Lega abolizione caccia (l'ultimo pronunciamento è stato tuttavia favorevole al Pirellone), il piano quinquennale della Regione prevede la riduzione progressiva della cattura di uccelli selvatici che andrà di pari passo con l'impiego come richiami vivi di volatili di allevamento.
EnalCaccia-Nazionale Regione Toscana
 
Enalcaccia Arezzo: Modalità di rinnovo e di rilascio delle autorizzazione per appostamenti fissi di caccia anno 2014 - (07/02/2014)
 
 
 
Con la presente siamo  ad informare quanti in indirizzo che, in base alla normativa regionale vigente, tutti  i titolare di  appostamento fisso  di  caccia, dal  1° al  28 febbraio 2014, dovranno  provvedere alla conferma annuale dell' autorizzazione per l' appostamento fisso  di  caccia.

Pertanto, gli interessati dovranno far pervenire alla Provincia di Arezzo - p.za Libertà 3, 52100 Arezzo - entro la data indicata, il consenso  del  proprietario  e del conduttore del terreno firmato in originale e l' attestazione del  pagamento della tassa di  concessione regionale  sul ccp n. 109504 di  euro  56,00 (da pagare anche per ciascuno  degli  eventuali  capanni complementari).

Si ricorda inoltre che, i titolari  di  autorizzazione per appostamento fisso in scadenza 31.01.2014, dovranno far pervenire alla Provincia, oltre alla documentazione di cui sopra, sempre nelle stesso periodo, anche una marca da bollo da euro 16,00, che sarà applicata all' autorizzazione rilasciata in via definitiva.

Si fa inoltre presente che i titolari  di nuovi appostamenti fissi, coloro  che già titolari di appostamento intendono spostarne la collocazione e chi trasferisce l'appostamento  già autorizzato  da altra persona, in base al  regolamento provinciale vigente, dovrà fornire alla Provincia di Arezzo, nel  modulo appositamente predisposto, le coordinate geografiche esatte rilevate con strumentazione GPS con il sistema GAUSS-BOAGA.

Inoltre, invito  nuovamente i titolari  di  appostamento  fisso  che hanno  manufatti diversi da impianti  in tubolare che non comportino volumetrie,  costruzioni in legno, materiali  leggeri o tradizionali tipici  della zona, privi  di  opere di  fondazione, a regolarizzare il tutto con apposito progetto  SCIA presso il comune competente o a demolire entro  il 28 febbraio  p.v. le opere considerate non regolari ai  sensi  della normativa vigente.

Confidando  nella divulgazione di  quanto  nella presente contenuto, colgo  l' occasione per porgere cordiali  saluti.

Il Presidente Provinciale
f.to Iacopo Piantini 
Regione Veneto
 
Vicenza: "Gli Italiani e la Caccia", all'apertura di Hunting Show 2014 - (04/02/2014)
 

Tra pochi giorni apre Hunting Show 2014 a Vicenza, appuntamento molto atteso dall'intero mondo venatorio.

L'apertura, sabato 8 febbraio alle ore 11.30 nella sala 7.1.1b, prevede il saluto del presidente della Fiera Matteo Marzotto e subito dopo la presentazione dell'indagine demoscopica "Gli Italiani e la Caccia", realizzata dal sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche per CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura), FACE Italia (Federazione Italiana della Caccia, Libera Caccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi) e Arci Caccia.
 
Per la prima volta verranno resi pubblici i dati relativi al Nord-Est (Veneto, Trentino- Alto Adige, Friuli-Venegia Giulia), generando anche un confronto con quelli nazionali, presentati a settembre a Roma con una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.

L'indagine, con 2.025 interviste somministrate, rappresenta la più ampia e approfondita realizzata nel nostro Paese su questo tema, così come la prima - gemella - realizzata con le stesse modalità sempre da Finzi nel 2010. L'analisi demoscopica si è concentrata su temi generali quali la vicinanza degli italiani alla caccia, il favore per l'attività venatoria e per i cacciatori indagato nella sua componente semplice e in quella ricostruita attraverso cluster analysis, la conoscenza delle regole e delle norme sulla caccia e tanto altro.
 
Quest'anno, per la prima volta, sono entrati nell'analisi anche alcuni aspetti dell'animalismo e dell'ambientalismo di assoluto interesse.

A seguire, con la partecipazione di Filippo Segato - Segretario Generale F.A.C.E. - The European Federation of Associations for Hunting & Conservation, prenderà vita la Tavola Rotonda dal titolo "I cacciatori europei, prospettive di un impegno sostenibile per la conservazione della natura. Cambiamenti imminenti".

Vista l'importanza dell'indagine "Gli Italiani e la Caccia" e della Tavola Rotonda seguirà, si spera in una grande partecipazione del mondo venatorio presente in fiera.

La Stampa Terra 3D
 
 
 
Specie a rischio, Albania mette al bando la caccia per due anni
 Orsi e aquile scomparsi, calati 30-50% volpi, conigli e quaglie
(04/02/2014)

Tirana, 4 feb. (TMNews) - L'Albania ha deciso di vietare la caccia sul proprio territorio per almeno due anni, dopo un vero massacro della fauna compiuto dai bracconieri, che ha visto scomparire l'orso bruno e l'aquila e calare drammaticamente il numero di volpi e fagiani.

"Siamo obbligati ad adottare delle misure severe al fine di proteggere le specie selvatiche minacciate di scomparire a causa della caccia di frodo", ha spiegato il ministro albanese dell'Ambiente, Lefter Koka, sottolineando che quanto accaduto negli ultimi due decenni alla fauna in Albania "è un vero massacro".

Le pene contro chi viola la moratoria, soprattutto multe salate, saranno applicate da metà febbraio, data in cui entrerà in vigore la normativa.
 
Secondo un rapporto del ministero dell'Ambiente albanese, il numero di volpi, conigli e quaglie selvatiche è diminuito del 30-50%, mentre l'orso bruno, il fagiano e l'aquila sono completamente scomparsi dal paese.

"L'incapacità delle autorità di mettere sotto controllo la caccia e il commercio illegale di animali selvatici sono all'origine dell'intollerabile massacro", ha denunciato Astrit Beko, responsabile di un'associazione di cacciatori albanesi.

Secondo la polizia, nel paese di circa 3 milioni di abitanti, si contano 75mila fucili da caccia legalmente registrati, ma molti altri non sono dichiarati. La moratoria sulla caccia riguarda anche i cacciatori stranieri.

(fonte AFP)
CAFFEditrice.com
Caccia specialistica e misure a tutela della beccaccia - (03/02/2014)

L'articolo è stato pubblicato sul n°11-2013
di Beccaccia che Passione


L'abbattimento di beccacce oggi non è solo ad appannaggio di pochi cacciatori che praticano in via esclusiva, o quasi, tale forma di caccia. Soprattutto in Italia, infatti, il prelievo è realizzato in maniera crescente anche da cacciatori generalisti. In questa situazione, il prelievo diviene sempre più diffuso e massificato, il suo contingentamento inapplicabile, il monitoraggio e il controllo praticamente irrealizzabili. Tutto ciò porta a dover trovare soluzioni rapide e concrete che riconducano la caccia alla beccaccia entro livelli di sostenibilità e l'esercizio del prelievo compatibile con gli obiettivi di conservazione. Oggi per il Club della Beccaccia e per Beccacciai d'Italia sostenere ed applicare il concetto "caccia sostenibile alla beccaccia" significa incidere profondamente nel modo di concepire e praticare la caccia a questa specie. I due presidenti dei sodalizi, Alberto Pellegrini e Paolo Pennacchini, con il supporto tecnico-scientifico del naturalista zoologo Giovanni Giuliani, hanno messo a punto una proposta per ritagliare uno spazio privilegiato a chi decide di dedicarsi alla caccia alla beccaccia. Come è già avvenuto per la caccia di selezione, anche la caccia alla beccaccia richiede specializzazione, competenze cinofile e venatorie peculiari. Ciò a tutela della specie, dal cui buono stato di salute dipende per noi cacciatori la possibilità di poter continuare (e con soddisfazione) a cacciarla. Di seguito il testo del documento sottoscritto dai due Club specializzati.

Obiettivo del Club della Beccaccia e di Beccacciai d'Italia è quello di contribuire, per ciò che ci compete, a garantire un buono status di conservazione della specie tale da permettere nel futuro la possibilità di esercitare la caccia con il cane da ferma alla beccaccia. In tal senso, l'attività venatoria, non dovendo interferire negativamente con gli obiettivi di conservazione a lungo termine delle popolazioni di beccaccia, dovrà muoversi in via esclusiva entro parametri e azioni che concorrano alla sostenibilità dei prelievi. L'enorme interesse venatorio sviluppatosi negli ultimi vent'anni, soprattutto nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ha determinato un notevole aumento dell'entità dei prelievi di beccaccia. Tra Francia e Italia si stima che vengano abbattute circa 3.000.000 di beccacce all'anno (dati FANBPO 2009).